Non è un problema di oggi ma oggi è un problema di tanti (forse tutti?)
L’emergenza sanitaria dovuta al Covid 19 ha prodotto importanti ripercussioni sul benessere psico-fisico, anche, delle persone disabili da lavoro ma oggi non solo.
Il problema (forse non percepito sia tale) comprende le diverse personalità del soggetto coinvolto o dei nuclei.
Molti sperimentano, infatti, la condizione definita dagli specialisti “sindrome della capanna ”, il non volere uscire di casa dettato dal timore di affrontare una serie di pericoli con la convinzione che solo presso la propria abitazione, con le certezze domestiche ed i propri cari, si riesca a sopravvivere.
Problematiche, ed azioni conseguenti, necessarie:
Importante è sapere che non siamo i soli e soprattutto che non sono solo nostre sensazioni.
Chi ha subito infortuni o grossi traumi, ed i suoi famigliari, ne resta certamente profondamente coinvolto.
Non esprimiamo giudizi se non sappiamo, conosciamo, il vissuto o il percepito.
“In fondo a casa sto bene. A cosa mi serve socializzare se lo posso fare in virtuale?”
La comfort zone che ognuno si crea ha ripercussioni importanti, senza renderci conto delle conseguenze.
Mai giudicare senza sapere e, soprattutto, senza capire.
Un progetto INAIL, che non è di oggi ma vale anche per oggi e domani , al link:
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