Si potrebbe definire “lapalissiano”.
Si racconta che per celebrare il valore ed il coraggio che aveva mostrato fino all’ultimo, dopo la morte del generale La Palice, i suoi soldati composero alcuni versi che dicevano, tra l’altro: “Un quarto d’ora prima di morire era ancora in vita”.
Al pari, viene da definire lapalissiana la una “nuova” formulazione diventata necessaria per precisare che un capo è un capo e come tale si deve comportare?
Evidentemente si.
La nuova formulazione dell’articolo 19 sui compiti del preposto stabilisce la necessità di interrompere l’attività in determinati casi:
-“in caso di rilevazione di non conformità comportamentali in ordine alle disposizioni e istruzioni…deve intervenire per modificare il comportamento non conforme, fornendo le necessarie indicazioni di sicurezza”.
-“in caso di mancata attuazione delle disposizioni impartite e di persistenza dell’osservanza, interrompere l’attività del lavoratore e informare i superiori diretti”.
– f-bis “in caso di rilevazione di deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e di ogni condizione di pericolo rilevata durante la vigilanza, se necessario, interrompere temporaneamente l’attività e, comunque, segnalare tempestivamente al datore di lavoro e al dirigente le non conformità rilevate”.
In pratica nel caso di comportamenti a rischio mantenuti dal sottoposto anche dopo che il preposto ha fornito le “indicazioni di sicurezza”, il preposto deve interrompere l’attività del lavoratore, impedendo che il comportamento a rischio continui per prevenire l’instaurarsi di prassi pericolose contrarie alle norme di sicurezza.
Un utile approfondimento per ribadire quali sono i compiti del preposto al link
Copyright EB Sicurezza e Ambiente